Hai trovato vecchi gettoni telefonici? Se hanno questa sigla ora valgono una fortuna

I getttoni telefonici sono oggetti che hanno accompagnato la vita quotidiana degli italiani per buona parte del XX secolo e sono rimasti, nei ricordi di molti, come simbolo di un’epoca ormai passata. Oggi, ritrovare vecchi gettoni telefonici può rivelarsi una piacevole sorpresa, soprattutto se si scopre che alcune specifiche sigle possono attribuire loro un valore di mercato insospettato. Il collezionismo numismatico infatti attribuisce ai gettoni telefonici una valutazione variabile, legata sia allo stato di conservazione che, soprattutto, alla presenza di alcune rarità o errori di conio.

Origine e storia dei gettoni telefonici italiani

I primi getttoni telefonici sono stati prodotti in Italia nel 1927 dalla società STIPEL, concessionaria del servizio telefonico in Piemonte e Lombardia. Realizzati inizialmente in alpacca (una lega di rame, nichel e zinco) o in bronzo, questi gettoni erano usati esclusivamente per i telefoni interni alla Fiera Campionaria di Milano. Solo dal 1945, grazie alla società TETI – Società Telefonica Tirrena – i gettoni sono diventati di uso comune nelle cabine telefoniche pubbliche, con le tipiche scanalature che li caratterizzano e li rendono facilmente riconoscibili.

Nel corso degli anni, il gettone telefonico ha visto variare il suo valore nominale: nel 1959 valeva 30 lire, nel 1964 45 lire, nel 1972 è salito a 50 lire, nel 1980 è raddoppiato a 100 lire, e dal 1984 fino al ritiro nel 2001 ha avuto il valore stabilizzato di 200 lire. Questi dettagli storici sono importanti per comprendere l’evoluzione e la diffusione dei gettoni a livello nazionale.
Per approfondimenti sul gettone telefonico, la voce Wikipedia offre una panoramica completa.

I gettoni più ricercati: come riconoscerli

La principale caratteristica che distingue un gettone di gran valore dagli altri è la sigla incisa su una delle facce. Le sigle sono generalmente formate da una sequenza numerica che identifica il periodo di produzione. Tra le più ricercate dai collezionisti, si segnalano:

  • 7502 – Il valore attuale si aggira intorno ai 10 euro.
  • 7706 – Circa 12 euro.
  • 8011 – Circa 15 euro.
  • 7901 – Circa 18 euro.
  • 7803 – Circa 20 euro.
  • 6504 – Fino a 45 euro.
  • 7704 – Fino a 50 euro.
  • 7412 – Fino a 50 euro.
  • 7304 – Intorno ai 60 euro.

Questo elenco non è esaustivo, ma pone l’accento sulle serie più ambite nel mercato del collezionismo. Il valore può aumentare notevolmente se la sigla corrisponde ad un gettone raro, oppure se il gettone è il risultato di uno errore di conio. Un tipico esempio è l’assenza del punto dopo la “L” nella scritta “Stipel”: questa anomalia rende il gettone particolarmente appetibile e, se in ottime condizioni, può raggiungere quotazioni fino a 100 euro.
In casi ancor più rari, come il primo STIPEL del 1927 in alpacca o bronzo, il valore sul mercato collezionistico può oscillare tra 100 e 200 euro.

Le condizioni che influenzano il valore

Quando si valuta quanto possa valere un gettone telefonico, occorre tener conto di diversi fattori:

  • Stato di conservazione: Gettoni in condizioni eccellenti, senza segni di usura o corrosione, possono essere venduti a prezzi decisamente più elevati rispetto a esemplari rovinati o deformati.
  • Anno di conio: Gli esemplari più antichi, in particolare quelli del periodo iniziale (anni Venti e Trenta), risultano più rari e ambiti.
  • Errori di produzione: Piccoli difetti nella punzonatura, come scritte incomplete, errori di sigla o assenza di punti separatori, aumentano il valore collezionistico.
  • Materiale: La lega utilizzata può incidere sul prezzo. I gettoni in alpacca o bronzo, ad esempio, sono spesso più ricercati di quelli in zinco o alluminio.

Nel mercato attuale, il prezzo base per un comune gettone telefonico si aggira intorno a 1-2 euro, ma il valore può salire rapidamente oltre i 50-100 euro per esemplari speciali o storici, fino a sfiorare cifre di 200 euro e più per quelli rarissimi.
Secondo alcune fonti, vi sono casi eccezionali di gettoni con quotazioni che arrivano addirittura a 1.300 euro, ma si tratta davvero di rarità su scala nazionale e internazionale.

Consigli per vendere e collezionare gettoni telefonici

Se nel fondo di un vecchio cassetto, tra souvenir di viaggio e oggetti d’infanzia, hai ritrovato uno o più getttoni telefonici, l’ideale è procedere con alcune semplici verifiche per capire se possiedi un pezzo raro:

  • Esamina con attenzione la sigla numerica presente.
  • Controlla la presenza di eventuali errori di conio o particolarità strutturali.
  • Valuta lo stato di conservazione: pulizia, assenza di graffi o segni evidenti.
  • Confronta il tuo gettone con le quotazioni riportate dai principali siti di numismatica.

I gettoni telefonici sono un settore in crescita all’interno del mercato del collezionismo: tra nostalgia, valore storico e potenziale guadagno, rappresentano un interessante investimento. Oltre al piacere di possedere un oggetto capace di raccontare la storia della comunicazione pubblica italiana, la possibilità di ottenere profitti significativi in caso di pezzi rari non è da sottovalutare.

Per chi desidera approfondire ulteriormente la storia della telecomunicazione italiana e il ruolo dei gettoni, la pagina dedicata alle telecomunicazioni offre una prospettiva ampia su come questi piccoli oggetti abbiano contribuito a democratizzare l’accesso alla comunicazione nel Paese.

In definitiva, se hai trovato vecchi gettoni telefonici, prima di lasciarli dimenticati è fondamentale controllare la sigla, lo stato e la data di produzione. Alcuni esemplari possono davvero valere una fortuna, rappresentando una piccola “miniera d’oro” nascosta tra i ricordi di famiglia.

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